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ToggleI nei sono una parte del corpo a cui noi non prestiamo sufficiente attenzione, eppure dovremmo.
Abbiamo già trattato l’argomento dei nei rossi, sottolineando che generalmente si tratta di conformazioni benigne.
Ma i nei scuri? Quelli sono tutto un altro discorso, che andiamo ad affrontare.
Di seguito spiegheremo che cosa sono, perché non vanno sottovalutati e impareremo a tenerli d’occhio.
Che cosa sono i nei?
Il nome deriva dal latino naevus, con questo termine si indica un tumore benigno dell’epidermide che appare come una macchia piatta o una papula quindi una macchia in rilievo. Impropriamente il termine nevo viene utilizzato anche per indicare angiomi della pelle.
Generalmente la parola nevo viene seguita da un aggettivo che ne identifica la natura, ad esempio nevo melanocitico per indicare che il neo ha avuto origine dal melatocita ovvero dalle cellule deputate alla produzione di melatonina, con il termine nevo epidermico si indica il neo che ha origine dai cheratinociti o ancora i nevi vascolari indicano i nei che hanno origine dai periciti.
Classificazione dei nei
I nei più comuni, oltre ai nei rossi, sono quelli che andiamo ad elencare.
I nei di Miescher
Si trovano sul volto e sono scuri, generalmente a forma di cupola, possono essere lisci o con peli che spuntano dall’interno. Sono benigni, non degenerano mai.
I nei di Unna
Si localizzano sul tronco. Crescono verso l’esterno a forma di mora. Sono benigni ma danno fastidio dal punto di vista estetico.
I nei di Clark
Sono macchie scure e rotondeggianti presenti un po’ ovunque, hanno forme e colori che variano.
I nei di Clark Atipici
Si presentano su tronco e arti, hanno diametro maggiore di 6 mm, colore non omogeneo, bordi irregolari. Vanno tenuti d’occhio perché possono evolvere verso un melanoma.
I nei di Spitz
Compaiono nei bambini o adolescenti, hanno un colore molto scuro e spesso crescono rapidamente. Sono benigni.
I nei di Reed
Si sviluppano negli adulti, si presentano soprattutto agli arti delle giovani donne. Hanno unacrescita rapida e colore scuro e sono nevi benigni.
Nei pericolosi , lo sono tutti?
No, come abbiamo visto la maggior parte sono di tipo benigno, solo occorre fare attenzione in quei pochi casi in cui possono mutarsi in melanomi.
Occorre dunque tenere d’occhio i nei atipici che sono più grandi del normale, con bordi indistinti o irregolari, con un colore variabile, che mutano da lisci a ruvidi o cambiano di conformazione.
Inoltre se si ha una storia familiare di melanomi occorre fare ancora più attenzione. Il rischio di melanoma cresce in maniera significativa se in famiglia ci sono già stati casi di melanoma.
Che cos’è la Sindrome del nevo displasico?
Dysplastic nevus syndrome (DNS) ovvero una sindrome che si ha quando un individuo sviluppa un numero di nevi (più di 50 nevi di cui la maggioranza presenta bordi irregolari o colore variabile) che è molto maggiore che nel resto della popolazione. Generalmente è un tratto ereditario.
Che tipo di rischio si presenta con i nei congeniti?
I nei congeniti sono nei che sono presenti sin dalla nascita o appaiono nella prima infanzia.
Le loro misure standard sono: Piccoli – Diametro minore di 1.5 cm; Medi – Diametro tra 1.5 e 10 cm; Grandi – Diametro maggiore di 10 c.
Si può sviluppare il melanoma? Dipende dalla grandezza, c’è minor rischio con quelli piccoli.
Cos’è un melanoma?
Si tratta di un tumore cutaneo che ha origine dai melanociti, le cellule che producono la melanina.
La situazione si evolve così: abbiamo un neo preesistente che per cause sconosciute evolve in una conformazione maligna. Esatto, le cause non sono note, si sa però che alcuni fattori incidono, soprattutto l’esposizione al sole senza filtro e alle lampade abbronzanti, oltre alle alterazioni a livello di DNA.
Vediamo esattamente quali sono questi fattori di rischio:
- carnagione chiara
- presentare scottature e ustioni solari ripetute
- vivere in zone vicine all’equatore dove i raggi UV arrivano con particolare intensità
- ereditarietà
- avere un sistema immunitario debole
- essere donna
- avere più di 40 anni
Quali sono i melanomi maggiormente a rischio?
- Melanoma a diffusione superficiale: si diffonde superficialmente senza infiltrarsi in profondità o generare metastasi;
- Melanoma nodulare: tipologia più aggressiva e pericolosa, invasiva e atta a produrre metastasi a distanza;
- Melanoma acrale: raro e pericoloso, si forma in zone particolari, ad esempio sotto le unghie o nelle palme di mani e piedi, e ha un aspetto simile ad un ematoma;
- Lentigo maligna: il melanoma della “vecchiaia”, che si origina da una macchia senile e che progredisce lentamente. Non è un melanoma invasivo o aggressivo.
A cosa dobbiamo stare attenti?
Un neo perde sangue e non guarisce? Cambia di colore o forma? Spunta all’improvviso dove non dovrebbe? E’ il momento di rivolgersi ad un dermatologo.
Le regole per riconoscere un neo a rischio
Se i nei rossi non degenerano in tumori alcuni nei scuri possono farlo, come abbiamo visto, ci vengono in soccorso delle regole per stare tranquilli e tenere sotto controllo la situazione. E’ difficile memorizzarle? No, useremo l’alfabeto.
- A come asimmetria: i nei con forme asimmetriche vanno tenuti d’occhio;
- B come bordi irregolari: i nei normali hanno bordi lisci non frastagliati;
- C come colore: il melanoma assume sfumature bluastre, rosate, oppure il colore appare non uniformemente distribuito;
- D come diametro: un melanoma si presenta con diametro superiore ai 6 mm dei nei normali;
- E come evoluzione: i nei che si modificano nel tempo vanno tenuti sotto controllo.
Cosa bisogna fare se un neo presenta le caratteristiche di un melanoma?
Rivolgersi al dermatologo, non tentare di asportalo da soli né di curarlo e fare una mappatura dei nei preventivamente per tenere d’occhio gli altri.
Cos’è la mappatura dei nei?
E’ un programma di controllo dei nei effettuato da un dermatologo
Chi deve fare la mappatura dei nei?
Tutti coloro che hanno caratteri ereditari di nei particolari, chi ha molti nei, chi è un fototipo chiaro (pelle chiara, capelli e occhi chiari).
Come si svolge la seduta?
Anamnesi e valutazione del rischio: lo specialista fa delle domande ed esamina la storia clinica. Quindi svolge un esame obiettivo della pelle verificando i nei e formando una mappa, anche fotografica.
Può avvalersi durante l’esame di un dermatoscopio ovvero uno strumento ottico che consente di ingrandire al massimo qualunque porzione di pelle per poterla osservare in tutte le sue più piccole caratteristiche.
Al termine stilerà un referto.
Fonte Immagini: Depositphotos