Quando pensi “sposa” subito la mente va all’ “abito bianco”. Sia esso ampio e vaporoso, pomposo e pieno di ricami, oppure semplice, lineare, o dalla foggia sinuosa “a sirena”, l’abito da sposa è il capo più importante nella storia del guardaroba di ogni donna.
Abito da sposa: da quello delle principesse e quello delle dive
Quello che si impara a sognare e desiderare fin dall’infanzia. E che si inizia a disegnare mentalmente dall’adolescenza. Mano a mano che si avvicina la data del fatidico sì ecco che si iniziano a sfogliare riviste specializzate sull’argomento. Ma soprattutto si scrutano gli abiti “famosi”, quelli delle principesse e delle dive.
Dal matrimonio di Valeria Marini, fasciata in uno splendido abito da sposa firmato Ermanno Scervino e realizzato tutto in pizzo di tulle color carne con un velo lungo otto metri, quattro in più di quello della regale Kate Middleton nel 2011, e adornato da una tiara di diamanti Damiani; un abito accollatissimo ma dalla sensuale linea a sirena.
Hanno fatto epoca invece gli abiti da sposa come quello di Grace Kelly del 1956, per un matrimonio seguito damilioni di spettatori in mondovisione e che ancora oggi viene preso ad esempio quale abito classico e principesco e addirittura è stato nominato come “il più bell’abito da sposa di tutti i tempi” dalla rivista Brides di Condé Nast.
L’abito di Grace Kelly fu disegnato da Helen Rose della MGM: corpetto in pizzo e gonne sovrapposte, un copricapo, velo, pizzi e addirittura perle.Altro abito da sposa considerato “intramontabile” è quello di Lady Diana. Realizzato da David ed Elizabeth Emanuel in taffetà di seta, ricami eseguiti a mano, paillettes e oltre 10.000 perle. Il lungo strascico creò non poche difficoltà al padre della sposa nel farlo entrare nell’auto che avrebbe dovuto accompagnare la sposa alla cattedrale. Chiamato espressamente Lady D, l’abito è passato alla storia come l’abito dalle romantiche spalline a sbuffo e la gonna ampia, uno degli abiti da sposa più copiato al mondo.
Negli Stati Uniti, l’abito da sposa, che è considerato “sacro” nel guardaroba femminile: famosi e ancora molto presenti nell’immaginario femminile gli abiti di Elizabeth Taylor, realizzato sempre da Helen Rose della MGM (come quello di Grace Kelly), in raso di seta con corpetto con scollo a cuore e tempestato di perle, e l’abito di Jacqueline Bouvier, andata sposa a John Fitzegarld Kennedy, la cui famiglia è da sempre considerata quasi come la Famiglia Reale americana.
A traghettare nel secondo millennio lo stile dell’abito nuziale gli abiti di due principesse di primissimo piano: Kate Middleton, Duchessa di Cambridge, disegnato da Sarah Burton per Alexander Mc Queen, andata sposa al figlio di Lady Diana, William, e quello più lineare e dallo stile più contemporaneo di Charlene Wittstock, moglie del Principe Alberto di Monaco, in Armani Privé realizzato in duchesse di seta bianco opaco con scollo a bachetta, ricami e cristalli Swaroski.
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