Un migliaio di professionisti analizzeranno gli effetti, in differenti ambiti, delle particelle che galleggiano nell’aria, con l’obiettivo di approfondire le conseguenze che possono avere nel cambiamento ambientale e nella salute.
Mille professionisti parteciperanno il prossimo lunedì ad un congresso internazionale e multidisciplinare che si terrà a Granada per analizzare le conseguenze climatiche, ma anche economiche e per la salute che provocano gli aerosol, sia quelle presenti in natura che quelli creati artificialmente dall’uomo.
Gli esperti analizzeranno gli effetti delle particelle che galleggiano nell’aria, con l’obiettivo di approfondire le conseguenze che possono avere sul cambiamento climatico.
“Benché gli aerosol più conosciuti siano gli spray e altri prodotti simili, durante il congresso si analizzeranno anche gli effetti che hanno quelli naturali, come la polvere africana o la calima che creano danni enormi”, ha spiegato l’organizzatore del congresso e professore universitario di Fisica Applicata dell’Università di Granada, Lucas Alados-Arboledas.
Come ha dettagliato, fenomeni come la calima riducono la visibilità e provocano gravi perdite economiche in quanto si depositano nelle placche di energia solare minimizzandone l’efficacia. Il congresso, che si terrà nel Parco delle Scienze dal 3 al 7 di settembre, riunirà mille esperti di aerosol provenienti dall’Europa, Stati Uniti, Canada ed Asia.
Durante quella settimana, si daranno appuntamento a Granada i principali esperti nella materia, come Vincent Castranova, uno dei capi di investigazione del Dipartimento di salute e Servizi Umani degli Stati Uniti, specialista negli effetti dell’aerosol sulla salute umana, o l’insegnante Ulrike Lohman, dell’Atmospheric and climate Science dell’ETH a Zurigo, esperta nell’interazione tra queste particelle e le nuvole. Il congresso offrirà cinque sessioni plenari e numerosi gruppi di lavoro dove si discuteranno questioni come il deterioramento dei monumenti o l’aumento delle allergie negli ultimi anni.
Fonte immagine: Flickr da NASA Goddard Photo and Video