Il testamento olografo è una delle forme testamentarie più utilizzate, poiché consente a chiunque di redigere le proprie ultime volontà senza particolari formalità, purché siano rispettate alcune condizioni.

Questo tipo di testamento deve essere scritto interamente a mano dal testatore, datato e firmato.

Nonostante la sua apparente semplicità, il testamento olografo può essere oggetto di impugnazione per diverse ragioni, spesso connesse a difetti di forma o vizi nella volontà del testatore.

Vediamoli.

Vizi di forma

Una delle principali cause di impugnazione di un testamento olografo riguarda i vizi di forma, ovvero la mancanza di requisiti essenziali richiesti dall’art. 602 del Codice Civile.

Questi requisiti sono:

  • Autografia: Il testamento deve essere scritto interamente di pugno dal testatore. L’utilizzo di strumenti come una macchina da scrivere o un computer, o la scrittura da parte di terzi, rende il documento nullo.
  • Data: Il testamento deve indicare chiaramente la data (giorno, mese e anno) in cui è stato redatto. L’assenza di questa informazione può causare l’invalidità dell’atto, soprattutto se emergono conflitti tra più testamenti o dubbi circa la capacità del testatore in quel momento.
  • Firma: La firma del testatore è essenziale per identificare il documento come espressione della sua volontà. Se la firma è mancante o irregolare, ciò può dar luogo a impugnazione. È necessario che la firma sia posta alla fine del testo per attestare che il contenuto precedente è voluto dal testatore.

Mancanza di capacità del testatore

Un’altra causa comune di impugnazione riguarda la capacità di intendere e di volere del testatore al momento della redazione del testamento.

Per essere valido, il testamento deve essere frutto di una decisione cosciente e libera. L’impugnazione può avvenire quando:

  • Il testatore era affetto da malattie mentali o condizioni psicologiche che ne compromettevano la lucidità (es. demenza, disturbi psichici gravi).
  • Esisteva una condizione temporanea di incapacità, come lo stato di intossicazione da alcool o farmaci, che ha influito sulla capacità di intendere e volere.
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In questi casi, l’onere della prova spetta a chi impugna il testamento.

Viene spesso richiesto il supporto di perizie mediche o testimonianze che dimostrino lo stato mentale del testatore al momento della redazione.

Violenza, dolo o errore

Il testamento può essere impugnato se si dimostra che il testatore è stato vittima di violenza, dolo o errore.

Questi sono vizi della volontà, previsti dagli articoli 624 e 1428 e seguenti del Codice Civile:

  • Violenza: Se il testatore ha redatto il testamento sotto minaccia o costrizione fisica o psicologica, il documento può essere impugnato.
  • Dolo: Se qualcuno ha ingannato il testatore inducendolo a disporre in modo diverso da come avrebbe voluto, il testamento può essere dichiarato nullo. Un esempio potrebbe essere la falsificazione di informazioni o la manipolazione della volontà del testatore tramite raggiri.
  • Errore: Se il testatore ha redatto il testamento sotto l’influenza di un errore rilevante, come un’errata convinzione circa i suoi eredi o i suoi beni, il testamento può essere impugnato. L’errore deve essere essenziale e determinante nella decisione testamentaria.

Falsificazione

La falsificazione è un motivo di impugnazione particolarmente grave.

Può consistere in una contraffazione della scrittura o della firma del testatore.

In tal caso, chi impugna il testamento deve dimostrare che la scrittura o la firma non appartengono al testatore.

Questo tipo di impugnazione richiede spesso l’intervento di periti calligrafi, che analizzano il documento confrontandolo con scritture autentiche del testatore.

Lesione della legittima

Nel nostro Ordinamento, il sistema successorio tutela i cosiddetti “legittimari” (coniuge, figli e, in assenza di questi, genitori), i quali hanno diritto a una quota minima del patrimonio del testatore, chiamata quota di legittima.

Se il testamento lede questi diritti, i legittimari possono impugnare il testamento per ottenere la loro parte di eredità.

L’impugnazione per lesione della legittima non annulla l’intero testamento, ma mira a ridurre le disposizioni testamentarie in eccesso.

Testamento condizionato

Un testamento può essere impugnato anche quando contiene disposizioni che appaiono condizionate a eventi futuri incerti o impossibili.

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Ad esempio, se un testatore lascia un bene in eredità “solo nel caso in cui il legittimario non si sposi mai”, questa condizione potrebbe essere considerata non valida, in quanto contraria alla libertà personale.

La condizione impossibile, contraria alla legge o alla morale, rende nulla la disposizione testamentaria collegata.

Pluralità di testamenti

Se esistono più testamenti redatti dal medesimo testatore, si può creare confusione sulle sue vere volontà.

In linea generale, l’ultimo testamento cronologicamente prevale su quelli precedenti, ma se ci sono dubbi sulla datazione di un testamento olografo (per esempio, se la data è assente o non chiara), può essere necessaria un’azione di impugnazione per stabilire quale documento sia valido.


Per concludere l’impugnazione di un testamento olografo è una procedura complessa, che richiede una valutazione attenta di molteplici aspetti, dalle formalità legali ai vizi della volontà del testatore.

È fondamentale che chiunque voglia contestare un testamento si avvalga dell’assistenza legale di un avvocato esperto in diritto successorio, per valutare attentamente le possibilità di successo e le modalità di azione più opportune.

La tutela della volontà del testatore e, al contempo, dei diritti degli eredi e dei legittimari, è alla base del sistema normativo che regola l’impugnazione testamentaria, con l’obiettivo di garantire giustizia e trasparenza nel delicato ambito delle successioni.

Per approfondire l’argomento seguite il link dello studio Caradonna

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