Indice dell'articolo
ToggleTutti bene o male sappiamo cosa sono le fobie, la più conosciuta e ricorrente è quella degli insetti, ne abbiamo già parlato nell’articolo che trattava la paura delle cimici.
Oggi parliamo della paura degli insetti in generale, parliamo delle cause e di come si manifesta ma anche dell’approccio da usare per contrastarla.
Che cos’è la fobia degli insetti?
L’entomofobia è un terrore non razionale degli insetti. Alla vista di un insetto, uno in particolare o in generale, si ha ansia, sudorazione e attacchi di panico.
Voi direte ma è normale avere paura di una tarantola, certo, ma è esagerato avere il terrore di una cavalletta: mentre la tarantola può effettivamente causare un danno la cavalletta è del tutto innocua.
Ecco la differenza fra paura e fobia: una è razionale, l’altra no.
Purtroppo si tratta di una fobia invalidante perché gli insetti sono ovunque, pensate all’aracnofobia, i ragni si possono trovare dappertutto.
Come si manifesta l’entomofobia?
Il soggetto può presentare:
- tremori
- sudorazione intensa
- tachicardia
- nausea
- gola secca
- gambe molli
- sensazione di perdita di contatto con la realtà
- appannamento della vista
- calo dell’udito
- paura di svenire
- difficoltà respiratorie
- vertigini
Possono verificarsi attacchi di ansia e panico
Ci sono casi in cui si parla di una pre-ansia qualora il soggetto sappia di essere in un luogo “a rischio” e tema il presentarsi dell’insetto e quindi l’attacco di panico.
Il soggetto cerca in tutti i modi di evitare l’oggetto della paura anche se razionalmente sa che l’insetto temuto non può effettivamente nuocere. Se il soggetto si trova in un ambiente “a rischio” starà in stato di allarme e vigilanza e sarà il primo ad avvistare un insetto.
Qual è la causa della fobia degli insetti?
Generalmente tutte le fobie hanno origine da un trauma che può riguardare l’insetto stesso oppure che è dato da una correlazione mentale.
La fobia di per sé è anche un meccanismo di difesa perché evita all’inconscio di affrontare la sua vera paura e la sostituisce con un insetto che è più “accettabile”.
Talvolta la fobia deriva dalla non conoscenza, s’ignora che quell’insetto in realtà non possa fare effettivamente del male.
Molto spesso le fobie si sviluppano nell’infanzia e sono i genitori a trasmetterle, talvolta sono legate ad un lutto, ad un altro timore verso qualcos’altro o ad un evento traumatico.
Possiamo anche parlare di apprendimento errato involontario, cioè si sono fatte delle brutte esperienze che avevano il povero insetto per protagonista e ci hanno convinto che possa davvero nuocerci.
Perchè dico povero insetto? Perchè difatti gli insetti hanno loro paura di noi che siamo come dei giganti e cercano di difendersi da noi perché sono loro, giustamente a percepirci come una minaccia.
Come superare la paura degli insetti?
Bella domanda. In molti casi mi sento di suggerire la terapia psicologica, un percorso con un terapeuta che aiuti ad affrontare la vera paura, mi riferisco a casi di grave fobia causata da traumi, lutti, episodi violenti etc.
Nei casi più lievi può essere di aiuto una esposizione graduata, quindi prima guardare delle foto e poi guardare l’insetto dal vivo ed avvicinarsi gradualmente. E’ molto importante prendere informazioni sugli insetti per scoprire che molti di loro sono totalmente innocui.
E’ importante ricordare una cosa: la paura viene proiettata e introiettata su di un oggetto esterno, in modo da poterla controllare; in questo modo diventa circoscritta ed evitabile, una volta che si trova e si affronta la causa, la fobia sparisce.
Che cos’è la pediofobia?
La pediofobia è un tipo di fobia che ha spesso origine nei bambini ma anche nei soggetti adulti. Nel bambino, può capitare che questo riveli di avere paura di determinate bambole, che tentino di nasconderle, o che piangano nel vederle. In questo caso non bisogna forzare il bambino a giocare con queste bambole, ma lasciare che il tutto si risolva con il tempo……Tratto da Wikipedia
Dagli insetti passiamo alle bambole, si tratta di una paura particolare ed irrazionale di cui però soffrono molte persone.
Utilizzeremo questo argomento per introdurre altre fobie, più complesse, come vedremo prossimamente questa è una fobia legata al terrore dei pagliacci.
La pediofobia generalmente inizia nell’infanzia e si tratta della paura delle bambole. Avete mai visto un bambino che piange di fronte ai cosplay di Paperino, Topolino etc ebbene si tratta molto spesso di pediofobia, le dimensioni del pupazzo sono eccessive, sono più grandi dei genitori e vengono percepiti come nemici.
Da adulti la pediofobia può ripresentarsi o evolvere nella coulrofobia, gli adulti sanno che la paura non è fondata ma non riescono a liberarsene.
La Pediofobia è comunque parte di un disturbo più ampio, l’Automatonofobia cioè l’avversione per tutto ciò che è realizzato a imitazione di un essere umano e che viene percepito come una minaccia.
Si suppone che la fobia abbia avuto origine nel XIX° secolo, quando l’innovazione dell’industria dei giocattoli ha permesso per la prima volta di creare figure davvero somiglianti a una persona in carne e ossa. Di fondo i soggetti sensibili tendono a vedere volti umani ovunque e ad umanizzare i giocattoli.
Come si manifesta la fobia delle bambole?
Ecco i sintomi con cui si manifesta:
- battito accelerato;
- respirazione accelerata;
- secchezza delle fauci;
- tremori e brividi;
- rimanere paralizzati dallo spavento;
- urla e pianti;
- cercare di fuggire
Qual è la causa della pediofobia?
Da bambini la paura può essere causata da un trauma o da un’eccessiva verosimiglianza con un bambino vero e percepito come imprevedibile perché è un giocattolo.
Negli adulti sono sovente legati ad eventi traumatici, violenze e lutto soprattutto.
Il timore è che la bambola possa muoversi, parlare ed agire.
Come si supera la pediofobia?
E’ meglio ricorrere ad un terapeuta sia in caso di adulti che di bambini. I bambini non vanno mai forzati a giocare con le bambole se le rifiutano mentre gli adulti dovrebbero provare con l’esposizione graduale.
In generale si consiglia l’ipnosi come terapia contro le fobie.