Gaspare Squitieri una visione poetica della fotografia

Abbiamo incontrato durante la sua mostra (Onde in movimento) svoltasi a Livorno il giovane e ambizioso fotografo Livornese Gaspare Squitieri.

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Ebbi in regalo da bambino una Kodak 250 ex, da li i primissimi passi con la magia dei colori mi resi conto che l’attesa dello dello sviluppo del rotolino mi dava euforia e l’effetto sorpresa ogni volta era meraviglioso.

Affascinato dal oggettino che tenevo tra le mani sognavo le reflex e gli obiettivi da grandi, scattare oceani aquile elefanti e tutta la natura è stata la mia ispirazione sin da piccolo. nonostante il mio lavoro mi impegnasse molto, negli anni non ho mai abbandonato il pensiero di approfondire la fotografia, nel 2006 quando si scoppia forte questa passione come una febbre, riprendo le fila con l’acquisto di una Olympus e500, leggendo sperimentando provando senza demordere mai.

Autodidatta convinto non ho mai frequentato circoli o altro per scelta, desidero non essere influenzato e standardizzarsi a filoni che non trovo utili per la mia fantasia, tuttavia rispetto assoluto per chi divulga insegna e porta avanti l’arte della fotografia con umiltà evitando (difficile), talvolta l’autocelebrazione.

Amo condividere sul campo con amici, appassionati, e altri fotografi progetti idee sperimentare parlare osare visioni diverse dal consueto non sempre anzi quasi sempre molto complesso.. ma fondamentalmente il cuore spesso dimenticato negli scatti di massa.

Lo trovo più costruttivo e va da sé che senza conoscere la tecnica diventa impossibile realizzare quello che si intende e si immagina.

Cosa ti ispira per realizzare una foto?

Mi ispira la luce mi incuriosisce le ore della giornata mi scambiano il canale emozionale, non c’è un riferimento assoluto su cosa mi piace fotografare, ma la giovinezza, la vecchiaia ,la sera la mattina possono essermi indifferenti se in quel giorno non sono ispirato, non scatto e mi godo il momento! una passione può essere gestita un lavoro meno… ho studiato manuali e letto molto osservato centinaia e centinaia di scatti serate intere per mesi per anni fino ad affinare e capire cosa volessi davvero intendere con la fotografia.
Salgado e Bresson hanno animato i miei sogni ad occhi aperti sono parte di quello che intendo comunicare.

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Per lo stile fai riferimento fotografi famosi ?

Quelli che mi piacciono di più sono Salgado e Bresson, ripeto, mi comunicano quello che mi aspetto mi ispirano mi fanno riflettere a tutto quello che c’è dietro una “semplice” istantanea lo scatto è davvero l’ultimo anello di una voce che ti urla dove quando e perché, la foto non si spiega, la foto arriva ho non arriva.

Cosa ti piace fotografare?

Amo la ritrattistica, le rughe profonde gli anziani, le espressioni e la spontaneità della giovinezza, scattare in studio con l’utilizzo di sfondi e flash sperimentare schemi di luce a seconda del soggetto.

Quali sono le sue attrezzature?

Attualmente due corpi che uso spesso insieme per eventi, una Nikon d 4 una Nikon d 750 le ottiche che utilizzo sono 300 f 2, 8 Tokina, 70/200 f 2,8 Tamron 24 /70 f 2 8 Tamron 14 24 f 2 8 Nikon, 85 mm f 1,8 Nikon 50 F1,4 Nikon.

Opinioni su foto ritocco?

Penso che sia necessario ma non fondamentale, le immagini che mi fanno perdere l’interesse nella visione sono quelle estreme, contrastate in maniera pesante, tutto quello che aumenta la finzione ad un immagine mi disinteressa.

IL tuo messaggio?

Non c’è un messaggio preciso un buon osservatore carpisce l’anima del fotografo senza conoscerlo personalmente, senza dialogare con lui si hanno tutte le risposte alle domande…Solo osservando!

Le belle foto non si finiscono mai di guardare, e le belle foto sono negli occhi di chi le osserva.

Gaspare Squitieri

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