Indice dell'articolo
ToggleCosa sta succedendo ora a Chernobyl
Attualmente ci sono diverse novità che riguardano Chernobyl ma che in effetti riguardano anche noi.
Un fiume nei pressi della centrale viene dragato ma potrebbe essere contaminato; poi la scoperta di un fungo che potrebbe aiutarci nei futuri viaggi su Marte e infine Chernobyl diventerà patrimonio dell’UNESCO?
Il fiume dragato a Chernobyl
Si ipotizza che il fiume che scorre vicino al reattore nucleare della centrale possa esser di nuovo contaminato.
Lanciano l’allarme alcuni scienziati e ambientalisti allertati dal recente progetto di dragaggio
per creare una rotta di navigazione interna, tale manovra farebbe però emergere i fanghi radioattivi causando un nuovo inquinamento del fiume.
Quali sarebbero le conseguenze? L’acqua potabile per 8 milioni di persone in Ucraina verrebbe inquinata.
Il progetto di dragaggio del Pripyat è iniziato a luglio ed è inserito in un progetto internazionale: lo scopo è creare il corso d’acqua lungo duemila chilometri, denominato E40, che collega il Mar Baltico e il Mar Nero, passando per Polonia, Bielorussia e Ucraina.
In tal proposito è intervenuta l’Association pour le Contrôle de la Radioactivité dans l’Ouest che ha avvertito che essendo una zona molto contaminata non è pensabile farne un fiume navigabile.
Anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica è intervenuta: la zona di alienazione di Chernobyl deve rimanere indisturbata a causa delle radiazioni a lunghissima durata.
Da parte sua l’azienda che si occupa del progetto ha affermato di aver prelevato campioni di suolo e di aver fatto tutto in sicurezza, tuttavia i risultati delle indagini non sono stati condivisi.
C’è da aggiungere a tutto ciò che le colture nei pressi della ex centrale di Chernobyl sono ancora contaminate e che un’eventuale nuovo inquinamento del fiume peggiorerebbe ulteriormente la situazione.
Sopravvivremo su Marte grazie al fungo di Chernobyl?
E’ stato scoperto a Chernobyl un fungo molto resistente alle radiazioni. Questo fungo radiotrofico, il cui nome è Cladosporium sphaerospermum, potrebbe rappresentare uno scudo radioattivo in grado di proteggere gli astronauti nelle future spedizioni su Marte.
Come mai il fungo resiste alle radiazioni? Si è studiato che in modo analogo alla fotosintesi questo fungo realizzi una radiosintesi, processo in cui si usano pigmenti di melanina per convertire le radiazioni gamma in energia chimica.
Il ricercatore Nils Averesch ha spiegato come il fungo ci aiuterà nelle missioni nello spazio: “Uno strato di questo fungo di circa 21 centimetri di spessore potrebbe bloccare l’equivalente dose annuale dell’ambiente di radiazione sulla superficie di Marte. Ciò che rende fantastico il fungo è che hai solo bisogno di pochi grammi per iniziare perché questi funghi si auto-rigenerano”.
L’Ucraina vuole proporre Chernobyl come sito Unesco
L’Ucraina sta preparando il dossier Chernobyl da presentare all’Unesco, nel 2023 si deciderà se Chernobyl sarà annoverata nell’elenco o no.
Il ministro della Cultura dell’Ucraina, Oleksandre Tkachenko ha affermato: “È uno dei territori più emblematici del Paese, ed è necessario preservarlo per l’umanità“.
Tutto ruota ovviamente intorno al turismo ed alla speculazione, ve ne abbiamo già parlato, è la nuova frontiera del turismo: visitare luoghi testimoni di un disastro, disabitati, città fantasma potenzialmente pericolose. Se Chernobyl entrasse a far parte dell’Unesco necessariamente dovrebbe essere dotata di infrastrutture turistiche.
Il ministro afferma anche “Con l’adeguata promozione, il sito potrebbe avere fino a un milione di visitatori all’anno”. Tirando le somme? L’Ucraina vuole guadagnarci e vuole trasformare uno degli errori più grandi e terribili del mondo in un patrimonio dell’umanità.